In psicologia, il concetto di “femminilità” indica una particolare sensibilità e una serie di atteggiamenti che la donna sviluppa nel corso della vita e che creano la sua identità. Come si sviluppa la femminilità? La madre è la prima donna nella vita della bambina e alla nascita c’è tra loro un legame privilegiato; verso i tre anni la piccola inizia a identificarsi con la mamma e il rapporto si trasforma. Altre figure significative nella vita della ragazza (papà, nonni, zii, amici, insegnanti) e le esperienze e il confronto con l’altro sesso offrono stimoli utili a definire la propria identità. La bambina osserva i gesti e i comportamenti della madre e delle figure femminili di riferimento per poi scegliere più o meno consapevolmente se aderire e a cosa, o se respingere determinati schemi. La femminilità non è puramente estetica, riguarda un insieme di atteggiamenti e di modi di essere nel rapportarsi con gli altri, quali ad esempio la dolcezza, la grazia, la personalità, lo stile, il fascino, la sensualità, l’attenzione e la cura verso se’ e l’altro. A volte “essere donna” può far paura, pertanto alcune ragazze/ donne si “nascondono” dietro a comportamenti o vestiti da maschiaccio e non si valorizzano, alcune donne “ coprono” la propria femminilità, la mortificano, come a rinnegare il loro lato femminile. Altre la valorizzano, la esaltano, alcune la esasperano. Ogni persona vive e costruisce la femminilità a proprio modo, auspicabilmente in cui si sente a suo agio. Essere femminili, ognuna nella propria forma, in maniera consapevole diventa una grande fonte di sicurezza e spesso anche di attrattiva per gli altri.