I miei Maestri

La Terapia Centrata sulla Persona

Lo scopo della terapia Centrata sulla Persona è quello di sviluppare la capacità dell’autoconsapevolezza, cioè dare un nome alle emozioni, ai pensieri e agli impulsi, poiché ciò che ha un nome fa meno paura e diviene un qualcosa con cui ci si può confrontare.

La terapia è un incontro in cui si facilita l’altro “come processo in divenire”  per ritrovare e ampliare i margini di libertà rispetto al proprio presente e futuro, superando e riducendo i limiti e i condizionamenti, esterni e interni, che le diverse storie hanno comportato. La focalizzazione non sarà pertanto sul sintomo e disturbo, ma sulla Persona, anche se il sintomo può costituire una via per incontrare i significati che non hanno trovato voci diverse per farsi conoscere. La malattia, infatti, come una spia che si accende, diventa l’allarme che richiama a un ritorno a se stessi, a raddrizzare la via, a guarire i conflitti interiori. La malattia dunque è necessaria e benefica, in quanto è un segnale ed indica la strada. La psicoterapia centrata sul cliente è un percorso di chiarificazione di sé, che permette l’ampliamento del concetto di sé.

La terapia stimolerà da un lato l’esplorazione di sé nella direzione di un sempre maggior contatto con i propri bisogni e valori, che si riverbera sulle proprie capacità di autoregolazione, sull’autostima e sul potere personale, in un clima di empatia, congruenza e
accettazione positiva incondizionata.

“Solo una persona può sapere se ciò che faccio è onesto, esatto, aperto e valido, o falso, chiuso e non valido, e quella persona sono io.”

– C. Rogers

La Psicoterapia della Gestalt

Ogni esperienza non può che avvenire al confine di contatto tra “un organismo animale umano” e il suo ambiente. Ed è proprio ciò che avviene in questo confine ad essere disponibile alla nostra osservazione e all’intervento terapeutico.

Secondo la psicoterapia della Gestalt Therapy, ciò che cura non è la comprensione razionale e quindi il controllo del disturbo, bensì il sentirsi riconosciuti nella intenzionalità di contatto verso l’altro significativo.

Questo approccio porta nel campo della clinica e del rapporto persona/società i valori estetici, il rispetto per la creatività individuale e il riconoscimento della bellezza insita nel relazionarsi umano. L’arte della psicoterapia della Gestalt Therapy include l’improvvisazione, la creatività, la poesia, come parola essenziale che nasce dal corpo.

L’approccio della Gestalt è di tipo umanistico ed esperienziale e, dunque, da un lato stimola lo sviluppo sia della consapevolezza del cliente sia delle sue capacità di giungere autonomamente a tale consapevolezza mentre, dall’altro, sottrae centralità ed importanza all’interpretazione dell’inconscio da parte dello psicoterapeuta. Nella terapia della Gestalt lo psicoterapeuta non è neutrale ma è attivamente e personalmente coinvolto con il cliente al fine di accrescerne la consapevolezzala libertà, l’autonomia e la capacità di auto orientamento e rinuncia a predefinire qualsiasi obiettivo che non sia concordato e fondato nell’immediatezza del qui ed ora del rapporto con la specifica persona con cui è in relazione.

“L’idea di iniziare la terapia è di trasformare le persone false in persone reali.”
– F. S. Perls

L’ Analisi Transazionale

Berne si concentrò su quei cambiamenti che avvengono in un individuo posto di fronte ad uno stimolo nuovo: espressione del viso, intonazione delle parole, postura, portamento, gesti, strutturazione delle frasi, ecc. In questo modo si accorse che ogni persona poteva esprimersi attraverso svariati forme di sé e che ognuno di questi, a seconda delle situazioni, prendeva il sopravvento nella personalità dell’ individuo: le persone a volte si comportavano da Bambino, altre volte da Adulto, altre volte ancora da Genitore.

A queste diverse modalità di manifestare se stessi, ovvero vere e proprie strutture di personalità, egli diede il nome di Stati dell’Io.
Successivamente, Berne si interessò alle modalità con cui questi Stati dell’Io si relazionano con il mondo esterno: si focalizzò, così,
sulle transazioni intese come le unità di comunicazione, di scambio reciproco tra due persone.

Osservò, inoltre, che le transazioni potevano avere lo scopo di manipolare gli altri se utilizzate all’interno di giochi psicologici.
Infine, osservando le persone, i loro Stati dell’Io, le transazioni e i giochi psicologici, notò come il comportamento degli individui spesso sembra seguire modalità ripetitive e pre-ordinate proprio come avviene ad un attore che stia recitando un copione sopra un palcoscenico. Queste modalità di comportamento (il copione di vita) fanno sì che le persone continuino a ripetere esperienze spiacevoli nella loro vita, come finali già scritti del proprio copione.

“Voglio amarti senza aggrapparmi a te, voglio apprezzarti senza giudicarti, voglio essere con te senza invaderti, invitarti senza comandare, averti senza sensi di colpa, criticarti senza incolparti, aiutarti senza insultarti, se posso avere la stessa cosa da te, allora possiamo veramente, incontrarci e arricchirci reciprocamente.”


– E. Berne