L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la depressione come “il male del secolo” ed ha più volte sottolineato negli ultimi anni il vertiginoso aumento delle patologie ansiose.
Questa sindrome vede sovrapporsi sintomi depressivi con quelli ansiosi. Di solito reazioni d’ansia su un tono dell’umore basso. Molto spesso i segnali ansiosi sono parassiti o “coprono” quelli depressivi per cui non sono di semplice individuazione e diagnosi. L’aumento di questo tipo di psicopatologia attiene al tempo che viviamo: veloce, che ci vuole di successo, e al passo con le aspettative della società “liquida” moderna. Questo tipo di processi si innestano su tematiche personali come l’autorealizzazione e il progettarsi che trovano un tempo e uno spazio troppo stretti per evolvere sentendosi soffocare. E così spesso le persone nel sentirsi costrette e sopraffatte da queste dinamiche manifestano una sofferenza depressiva.
Solitamente le persone che vivono questo tipo di difficoltà tendono a reagire ad eventi avversi con pessimismo, stress, ansia, rabbia, paura e, di conseguenza, instabilità emotiva. Da un punto di vista cognitivo, la tendenza a dare un’interpretazione negativa non fa altro che aumentare la frequenza e l’intensità della minaccia provata. Per cui è importante trasformare dei pensieri e delle convinzioni che sono “errati” ed irrazionali.